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Percorso 4 - Cibi e culture migranti

Il primo treno speciale da cui scesero 84 "Gastarbeiter", arrivó nella stazione di Wolfsburg il 17 gennaio 1962. Negli alloggi provvisori della "Berliner Brücke" furono sistemate 58 baracche di legno a due piani con 5000 posti letto. Ad agosto 1962 il numero di italiani era giá arrivato a 4000...

L'accordo Italia-Germania per il reclutamento del personale risaliva al 20 dicembre 1955.

Questa é una sola delle tante storie che si potrebbero raccontare sugli italiani all'estero...

 

abbiamo scelto Wolfsburg perché é un modello di integrazione per la Germania e per l'Europa tutta... e il processo di integrazione (pare), per prima cosa, cominci dal cibo...

 

 

    

Nata nel 1993 come scuola sperimentale,  dall'a.s. 2009/10 la scuola italo-tedesca di Wolfsburg porta il nome di Leonardo da Vinci.  Il 40% degli alunni proviene da famiglie italo- tedesche.  Questi alunni sono i protagonisti di questa ricerca

 

Gegründet im Jahr 1993 als   Modellschule, seit Beginn des Schuljahres  2009/10 trägt die Schule den Namen Leonardo   da Vinci. 40% der Schüler kommen aus deutsch- italienischen Familien.

Diese Schüler sind die Protagonisten dieser Recherche.

 

Come scuola bilingue e come gruppo di lavoro misto, ci siamo sforzati di dare un aspetto bilingue alle nostre pagine, là dove è stato possibile. Le pagine di giornali e le fonti scritte originali, sarà possibile leggerle in tedesco, così come alcune testimonianze raccolte.

 

Als bilinguale Schule sowie auch bilinguale Gruppe, haben wir uns bemüht um vieles auch auf deutsch zu bearbeiten. Die originalen  Quellen kann man auf deutsch lesen, so wie einige gesammelten Berichte.

 

Il nostro lavoro

Noi ragazzi della Scuola Unitaria Leonardo da Vinci di Wolfsburg abbiamo svolto una ricerca sulle tracce degli italiani a Wolfbsurg. Abbiamo deciso di struttrare il nostro lavoro di ricerca e i risultati della stessa su 4 percorsi distinti.

 

Il primo percorso si intitola "L'UOMO CON LA VALIGIA", dal titolo di uno dei racconti scritti da Margherita Carbonaro, tratti dal libro "Wolfsburg, una storia italiana"; qui abbiamo raccolto il materiale trovato nell'archivio storico della città: foto, articoli di giornale, pubblicazioni sulla storia della città.

 

"IN GIRO PER LA CITTA'" è un percorso tra le strade di Wolfsburg, alla ricerca delle vetrine di bar e ristoranti e dei luoghi dove abbiamo effettuato le nostre interviste tra le persone incontrate anche per strada.

 

Segue poi il percorso intitolato "ITALIA IN VOLKSWAGEN". Siamo andati in fabbrica a visitare la mensa e la macelleria interna, sulle tracce dei cambiamenti apportati dagli italiani proprio all'interno della fabbrica.

 

Con il percorso "PERSONALITA'" vogliamo farvi conoscere il nostro Ambasciatore in Germania, il Sindaco della città, l'Agente Consolare  e la sig.ra Ottimofiore, direttrice dell'Istituto di Cultura (ormai ex) di Wolfsburg, protagonisti attivi della integrazione.

 

Il cibo di casa è una forma di difesa dell'identità culturale dell'immigrato? E' anche attraverso il cibo che si entra in contatto con una cultura diversa? E' vero che il senso di appartenenza ad una comunità dipende anche dal cibo? Si può placare la  nostalgia con la memoria dei sapori? E'vero che il cibo rende presente e reale il luogo di origine? E' poi vero che due popoli che si incontrano arrivano prima o poi a dare luogo ad identità culturali "ibride" di cui il cibo diventa emblematico? E come si mescolano questi cibi? Come si sono mescolati a Wolfsburg?

 

Queste sono le domande che ci siamo posti... queste sono le domande a cui abbiamo cercato di dare una risposta.

L'uomo con la valigia

Der Mann mit dem Koffer

"Quante valigie ci sono a Wolfsburg? Quante valigie di cartone riposte con cura in fondo agli armadi o messe via in qualche soffitta? Sono piccole, non prendono molto spazio, si possono ben conservare. Sono l'inizio di tante storie. Un uomo con la valigia sta davanti alla stazione di Wolfsburg. E' un uomo di bronzo, una statua, e porta una valigia di cartonbronzo. E' appena sceso dal treno, si guarda attorno. Nei suoi occhi ci sono ancora la casa, il viaggio. Il suo è un momento di coraggio e di timore (....)

 

si chiama Quinto e Primo. Si chiama Vincenzo e Salvatore. Antonio e Abdallah. Giuseppe, Joseph, Jussuf. Si chiama Hans e Hassan e Ivan. 

 

Wie viele Koffer gibt es in Wolfsburg? Wie viele Pappkoffer, die sorgfältig in der hintersten Ecke von Schränken aufbewahrt werden oder auf irgendeinem Dachboden verstauben? Sie sind klein, nehmen viel Platz ein, man kann sie gut aufheben. Sie sind der Anfang so vieler Geschichten.

Ein Mann mit einem Koffer steht vor dem Wolfsburger Bahnhof. Es ist ein Mann aus Bronze und er trägt einen Koffer aus Bronzenpappe.

Gerade aus dem Zug ausgestiegen, schaut er sich um. In seinen Augen spiegelt sich noch sein Zuhause, die lange Reise. Dies ist sein Augenblick voller Mut und Scheu. (...)

 

(...) Er heisst Quinto und Primo. Er heisst Vincenzo und Salvatore. Antonio und Abdallah. Giuseppe, Joseph, Jussuf. Er heisst Hans und Hassan und Ivan. (...)"

 

Eccoci, questi siamo noi

Nel video potete vederci mentre siamo al lavoro. Abbiamo voluto anche presentarvi Margherita Carbonaro, scrittrice, che è venuta nella nostra scuola per fare una lettura di racconti del suo libro. Il testo in corsivo a sinistra è un estratto dal capitolo "L'uomo con la valigia", racconto ispirato dalla statua di bronzo che si trova nella piazza della stazione di Wolfsburg.

Un po' di storia....

Alcuni brani da film... a proposito di cibo e integrazione

La scena iniziale del film "Pane e cioccolata" di Franco Brusati, Italia 1973. E' domenica, in una cittadina della Svizzera tedesca le famiglie organizzano i pic-nic sul prato... Nino, Gastarbeiter italiano, mangia il suo panino... dentro ha messo una barretta di cioccolato... la violinista smette improvvisamente di suonare... è colpa del rumore che fa Nino masticando il suo pane, frutto di un ibrido mescolamento di sapori che non sono certo i suoi di casa, o è solo una sua impressione, lui, unico italiano in mezzo alle famiglie svizzere?

Dal film "Un americano a Roma" 1954, Alberto Sordi nei panni di un giovane romano alle prese con il mito americano, al punto che cerca di mangiare come un americano vero. Pane da toast, burro di noccioline e latte... accanto a sé, sul tavolo, il piatto di spaghetti che la madre gli ha cucinato... disgustato dai sapori nuovi e insoliti, cede alla tentazione di mangiare il piatto di pasta.

 

"Maccarone, tu mi hai provocato... e io mi ti magno"

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